lunedì 7 aprile 2014

Parola... Parolissima! - Quartetto

Il quartetto, insieme di quattro voci, ci dice Mioli, rappresenta la stesura ideale della musica: raggiunto nel '400 dai maestri del contrappunto fiammingo, applicato a tutte le forme vocali e strumentali, è tuttora il fondamento dell'armonia, dello studio scolastico, della composizione musicale, essendo in grado, con le quattro voci diverse di soprano, alto, tenore e basso, di coprire tutta l'estensione dei suoni utili alla musica. 



Il quartetto trova il suo vertice nella musica strumentale nel '700, per opera di un certo Haydn (forse questo potrebbe suonarvi familiare) e di un certo Mozart (due a caso). E sempre nello stesso periodo inizia a farsi strada anche nella musica vocale, sia nelle Messe, che nell'opera, dove inizia a sentirsi soprattutto nel comico, che sfrutta questo tipo di brano per dare spazio al confronto tra personaggi, molto interessante soprattutto nelle commedie degli equivoci.

Mozart inserisce il quartetto anche nell'opera seria creandone uno degli esempi più sublimi nel suo Idomeneo.

In tempi più recenti, con la sparizione dei pezzi chiusi, il concetto di quartetto va a perdersi, anche se passaggi in cui quattro solisti cantano contemporaneamente non sono rari anche nella produzione contemporanea.

In generale, notiamo che ai grandi autori il quartetto piace.

Abbiamo quartetti di Rossini


di Donizetti (sempre con il coro)




ma anche di Flotow

e in tantissimi altri.

Ci sarebbe anche Bella figlia dell'amore, ma tanto la conoscete tutti ;).

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