lunedì 14 luglio 2014

Parola... Parolissima!: aria da concerto

Dopo aver presentato il significato del termine generale, e diffusissimo aria, oggi ci dedichiamo ad una delle sue tante sfumature: l'aria da concerto.
Mioli ci dice che si tratta di un'aria scritta non per il teatro né per la camera, ma per il grande concerto pubblico: stesse modalità testuali, musicali, esecutive dell'aria d'opera (l'accompagnamento, fra l'altro, è orchestrale). 
Non so voi, ma io quando penso all'aria da concerto non posso fare a meno di collegarlo ad un autore: Mozart. Mozart che spicca fra gli altri in materia di arie da concerto (e anche in tutto il resto, ma lasciamo perdere... per ora!) sia per quantità che per qualità.

A parte la "solita" "Popoli di Tessaglia" (che secondo me non vive in funzione dei due sol sovracuti, ma sarebbe splendida anche senza)


vorrei ricordare forse la mia preferita, "Ah se in ciel benigne stelle".


E siccome non voglio passare per essere di parte (che sciocchezze, io SONO di parte), cito anche un altro autore, e cioè Luigi Boccherini, che contrariamente a quello che molti pensano, non ha scritto solo il celeberrimo minuetto, ma anche dell'altra musica, tra cui l'aria da concerto "Se d'un amor tiranno".


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